Arancio degli Osagi

14 Moraceae Arancio degli Osagi Maclura  pomifera C.K. Schneid. Osage orange

Pianta a portamento arboreo o arbustivo con chioma espansa, larga e molto irregolare. Raggiunge altezze di 12-15 metri.

Introdotta in Europa nel secolo scorso per integrare o sostituire il Gelso, nell’alimentazione del baco da seta, in quanto decimato da un pericoloso parassita a cui la Maclura risultava tollerante. Gli esemplari arborei trovano oggi impiego, nei nostri ambienti, come piante ornamentali; quelli cespugliosi sono molto utilizzati per formare siepi o barriere impenetrabili.

Albero a fusto dritto o più frequentemente tortuoso ad andamento contorto, ramificato nella parte medio-alta o diviso e ramificato dalla base. La corteccia è color bruno-ocracea con sfumature aranciate, fessurata e incisa longitudinalmente.

Pianta a foglia caduca, semplice, con lamina di forma obovata-lanceolata con apice pronunciato ed acuminato e con margine intero. Le foglie sono picciolate lunghe 6-12 centimetri, di colore verde chiaro, lucide e glabre nella pagina superiore, più chiare ed opache in quella inferiore. L’inserzione delle foglie sui rametti è alterna. I rami presentano lunghe e acute spine inserite lungo l’asse.

Pianta dioica con fiori maschili e femminili separati su piante diverse. I fiori maschili sono riuniti in infiorescenze sferiche con diametro di circa 3 cm e posti su un peduncolo lungo 4-6 cm. I fiori femminili sono sempre raggruppati su infiorescenze sferiche, poste su un peduncolo più corto, generalmente in modo singolo. Fiorisce agli inizi dell’estate. Il frutto è rappresentato da una grossa infruttescenza tondeggiante simile ad un’arancia con diametro di 8-16 centimetri, di colore verdastro o verde-giallastro con superficie irregolare rugosa e pelosa (il sorosio). Tali “frutti” non sono commestibili.