INAUGURAZIONE dell’innovativo laboratorio di analisi sensoriale e neuromarketing

Di seguito l'articolo dell'inaugirazione dell'innovativo Laboratorio Enotecnico di analisi sensoriale e neuromarketing uscito sul sito www.nexttolife.it a cura di  Federica Marini 

ISTITUTO AGRARIO DI MACERATA – Come valorizzare la commercializzazione dei prodotti locali? Come comprendere quale etichetta o comunicazione risulta più efficace? Queste domande trovano risposta grazie al laboratorio di analisi sensoriale e neuromarketing all’Istituto Agrario di Macerata (Istituto Statale di Istruzione “G. Garibaldi”), percorso educativo altamente innovativo. Abbiamo intervistato il professor Potentini Giuseppe, responsabile del laboratorio ed enologo dell’istituto dal 1999.

Come nasce questo laboratorio?

«Il laboratorio di analisi sensoriale e neuromarketing nasce dall’ottenimento di un finanziamento di 85.000 euro del Ministero dell’Istruzione ricevuto nel 2018 grazie ad un bando per progetti innovativi dedicato agli Istituti Tecnici Agrari con Specializzazione Enotecnico (VI anno). È attivo da 2 anni ma è stato inaugurato da poco. È stata una bella soddisfazione posizionarci al secondo posto della graduatoria nazionale. Rappresenta il proseguimento dell’indirizzo di studio “agraria, agroalimentare e agroindustria” all’articolazione “Viticoltura ed Enologia” e permette di ottenere il titolo di Enotecnico, spendibile a livello europeo».

L’Istituto Agrario di Macerata è uno dei pochi in Italia ad offrire tale percorso di specializzazione. Nello specifico, la regione Marche può vantare di ben 3 istituti agrari con Specializzazione Enotecnico: l’Istituto Istruzione Superiore Celso Ulpiani di Ascoli Piceno, l’Istituto Tecnico Agrario Statale “G. Vivarelli” di Fabriano ed il già citato Istituto Statale di Istruzione “G. Garibaldi” di Macerata.

«Collaboriamo con realtà locali e non. I nostri studenti svolgono il tirocinio anche fuori regione. In questo periodo stiamo prendendo contatti con aziende degli Stati Uniti, principalmente vitivinicole ma non solo, in modo da attivare con loro dei tirocini».

Quali sono gli obiettivi?

«Nel mondo scolastico, a differenza di quello universitario, l’aspetto della commercializzazione e del marketing è poco sviluppato ed è un peccato. Quindi vogliamo fornire agli studenti una conoscenza e una padronanza nell’uso degli strumenti che danno la possibilità di presentare sul mercato i prodotti del nostro territorio nel modo migliore con l’intento di valorizzarli. Mi riferisco a tutti i prodotti dell’agro-industria: da quelli più tradizionali come il vino, l’olio, il formaggio o la birra a quelli più innovativi come può essere un sugo pronto piuttosto che un pesto fatto con erba locale. Sono strumenti che l’industria alimentare (Ferrero, Barilla o Nestlé per fare un esempio) utilizza ordinariamente per i prodotti di larga diffusione per comprendere l’esigenza dei consumatori, parlare il loro linguaggio e condurli all’acquisto. Padroneggiarli ed utilizzarli per vendere i prodotti del territorio, potrebbe essere un punto di svolta per rendere attraenti anche i prodotti che solitamente hanno una diffusione limitata. Convincere il consumatore che soldi spesi in più per quei prodotti sono soldi ben spesi.  Il laboratorio, inoltre, si completa con dell’attrezzatura innovativa per l’analisi chimico-fisica di mosti e vini».  

L’analisi sensoriale

«L’Analisi Sensoriale è una metodologia scientifica regolata da norme nazionali (UNI) ed internazionali (ISO). Possiamo definirla come la scienza che, utilizzando i sensi, arriva ad una descrizione del prodotto oggettiva che va al di là della sensazione personale. Lo fa perché dotata di: un laboratorio specifico, come quello che abbiamo noi, con cabine individuali per l’assaggio; di test esclusivi (sia di tipo quantitativo che di tipo quanti-qualitativo); ed infine lo strumento umano, il gruppo di assaggio (il “panel”) guidato dal panel leader, una persona esperta che sa come eliminare o ridurre al massimo tutti i personalismi e le interferenze per arrivare a dare del prodotto una descrizione, seppur fatta con i sensi, oggettiva. Oggettiva significa che la descrizione raggiunta dal panel di Macerata corrisponderà esattamente a quella di un altro paese».

«Abbiamo acquisito il sistema informatizzato Smart Sensory Box, un software per le analisi sensoriali e i test sul Consumatore di una start-up sarda. In pratica, l’assaggiatore (in gergo “giudice”) lavora su un tablet o su un generico device come il telefono, il dato viene direttamente elaborato con una statistica dedicata alla scienza sensoriale e il report viene messo a disposizione nel giro di pochi minuti con un vantaggio enorme anche nel vedere il risultato stesso della prova».

Il neuromarketing

«Il neuromarketing è la forma di marketing che oggi va per la maggiore. Lo definirei “il marketing delle emozioni” in quanto va a misurare le emozioni provate nella risposta di chi assaggia un prodotto, guarda un’etichetta o osserva una pubblicità, per verificarne l’efficacia. Ci avvaliamo di tre strumenti. Il primo è l’eye tracking (il tracciamento dell’occhio). Individua dove l’occhio di chi osserva un’immagine (o un video) va a porsi, per più tempo e per più volte. È correlato con l’interesse che una persona ha per quello che sta osservando. L’occhio inconsciamente si posiziona verso qualcosa che davvero gli piace o dove trova una situazione di disgusto o di paura. Ed è qui che interviene un altro software. Il Face Reader che legge le espressioni facciali. È una sorta di macchina della verità. Dai micro movimenti facciali riesce a capire il tipo di sentimento provato dalla persona (piacere, disgusto, paura, meraviglia, ect.). Il terzo strumento è il galvanic skin response (GSR). Degli elettrodi applicati al dito della persona in osservazione vanno a misurare la sudorazione della pelle, in relazione all’emozione».

«Questi tre strumenti insieme restituiscono una risposta vera di quella che è l’emozione della persona di fronte ad una sollecitazione. Questo va al di là di qualsiasi intervista, in quanto la risposta dell’intervistato potrebbe non essere veritiera. Fino ad ora questi strumenti sono stati appannaggio delle multinazionali. Quello che voglio trasmettere ai ragazzi è che oggi per catturare l’attenzione dell’utente e avere una migliore disponibilità di spesa, devi emozionarlo con la storia e la tradizione di quel prodotto».

Guarda il video realizzato dagli studenti del laboratorio di analisi sensoriale e neuromarketing.