Mirto

Myrtus communis L. Mirto

Il mirto (Myrtus communis) è molto celebre fin dall’antichità: già la mitologia ne ha fatto una pianta dedicata a Venere e oggetto di offerte propiziatorie. Era una pianta dedicata alla bellezza ma anche alla gloria e all’eroismo per cui molti eroi venivano rappresentati con il capo ornato di foglie di mirto, non solo di alloro. Più tardi il cristianesimo volle consacrare la pianta quale auspicio di felicità per gli sposi, e il mirto divenne così tipico delle feste nuziali. Le foto del irto contengono un olio essenziale aromatico e balsamico e sono usate in fitoterapia per la loro attività antisettica e astringente. I frutti, dall’aroma intenso, che maturano in autunno, si possono usare in cucina soprattutto nei piatti di selvaggina, e in Sardegna e Corsica sono impiegati per preparare un tipico liquore digestivo. Se gli antichi Greci e Romani conoscevano e usavano già il mirto comune, i botanici hanno classificato i mirti mediterranei nel genere Myrtus che comprende quindi solo 2 specie, mentre le piante dell’emisfero meridionale sono state collocate in numerosi altri generi, tra cui Lophomyrtus, Luma e Ugni. Di solito sono arbusti sempreverdi fitti con piccole foglie appuntite di colore verde intenso e fiori bianchi stellati che sbocciano in primavera, a volte seguiti dai frutti porpora nerastri.